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Impatto Ambientale delle Acque Reflue Non Trattate

Impatto Ambientale delle Acque Reflue Non Trattate

Viviamo in un mondo sempre più inquinato, purtroppo questo è un dato di fatto con il quale dobbiamo fare i conti tutti i giorni.

Una delle tante sfaccettature dell’inquinamento ambientale si identifica con l’inquinamento idrico derivante principalmente dalle attività domestiche dei centri urbani e dalle attività delle grandi industrie produttive.

La produzione di acque reflue non trattate rappresenta una delle principali minacce per l’ambiente e la salute umana. Basta pensare che un tempo le acque reflue urbane contenevano soltanto sostanze biodegradabili semplici da eliminare e ripulire mentre adesso occorrono numerosi passaggi per poter depurare completamente le acque provenienti dagli scarichi per poterle reinserire all’interno degli ecosistemi acquiferi.

In questo articolo vedremo come l’inquinamento delle acque reflue e la cattiva gestione del loro processo di depurazione può influire negli ecosistemi e analizzeremo brevemente quali sono le operazioni necessarie per ripulire correttamente e efficacemente le acque prima di essere nuovamente introdotte in natura.

Inquinamento delle risorse idriche

Uno degli impatti più immediati e visibili delle acque reflue non trattate è l’inquinamento delle risorse idriche. I fiumi, i laghi e gli oceani sono spesso i corpi idrici più colpiti. Le acque reflue contengono una varietà di sostanze nocive, tra cui agenti patogeni, sostanze chimiche tossiche e nutrienti in eccesso, come azoto e fosforo. 

Quando queste sostanze vengono scaricate direttamente nei corpi idrici senza un adeguato trattamento, nonostante il fatto che sia una pratica illegale e perseguibile, possono causare gravi danni all’ecosistema acquatico: piante e organismi presenti verranno via via soffocati e il cambiamento dell’ecosistema modificherà tutti gli equilibri che vi ruotano intorno.

Eutrofizzazione

L’eutrofizzazione è un processo che si verifica quando c’è un eccesso di nutrienti, in particolare azoto e fosforo, nelle acque superficiali. I nutrienti in eccesso favoriscono la crescita rapida delle alghe, che possono formare densi tappeti sulla superficie dell’acqua. Quando queste alghe muoiono e si decompongono, consumano grandi quantità di ossigeno, portando a condizioni di ipossia (basso contenuto di ossigeno) che possono essere letali per i pesci e altre forme di vita acquatica. 

Contaminazione di suolo e sottosuolo

Le acque reflue non trattate non solo contaminano i corpi idrici, ma possono anche infiltrarsi nel suolo, portando alla contaminazione delle acque sotterranee. I contaminanti presenti nelle acque reflue possono includere metalli pesanti, pesticidi, solventi e altri prodotti chimici industriali. Questi contaminanti possono persistere nel suolo per anni, rendendo le terre coltivabili inutilizzabili e contaminando le risorse idriche sotterranee, che molte comunità utilizzano come fonte di acqua potabile.

Quando diventa un problema per la Salute Pubblica

Le acque contaminate possono avere effetti anche sulla salute umana ed essere una fonte di malattie come il colera, la dissenteria e l’epatite. I metalli pesanti e i prodotti chimici tossici presenti nelle acque reflue possono causare effetti a lungo termine sulla salute, tra cui problemi neurologici, cancro e disturbi endocrini. Le comunità che dipendono da fonti d’acqua contaminate per il loro approvvigionamento idrico sono particolarmente vulnerabili a questi rischi.

Attuare le corrette fasi di depurazione

Il processo di rimozione dalle acque reflue degli inquinanti prevede l’attuazione di diverse fasi perché l’acqua possa essere considerata pulita ed essere reinserita all’interno di fiumi e mari o riutilizzata per scopi urbani o industriali. 

La prima fase consiste nella rimozione di tutti i detriti grossolani presenti al suo interno e nella separazione delle sostanze grasse e degli oli.

Il risultato di questa prima pulizia viene poi sottoposto ai cosiddetti trattamenti primari, che consistono nella separazione dei liquami e nella loro sedimentazione in apposite camere di sedimentazione. Questo tipo di materia organica verrà poi riutilizzata per la produzione di concimi.

L’acqua proveniente dai trattamenti primari poi subisce anche dei trattamenti di ossidazione detti secondari, dove attraverso l’utilizzo di fanghi attivi o specifici batteri si ottiene una seconda scrematura di tutte le sostanze organiche di scarto.

A questo punto ci troviamo di fronte alla presenza di acqua contaminata ancora da particelle di origine sintetica e da sostanze come azoto e fosforo in alte concentrazioni. In quest’ultima fase ci vengono in soccorso i trattamenti terziari delle acque reflue che servono proprio per eliminare tutte le sostanze inorganiche rimanenti e rendere l’acqua adatta al suo reinserimento negli ecosistemi acquiferi senza ripercussioni negative. 

In conclusione, l’impatto delle acque reflue non trattate sull’ambiente è profondo e invasivo e per mitigare gli effetti dannosi che porta a carico degli ecosistemi e dell’uomo è essenziale implementare sistemi di trattamento delle acque reflue efficaci e sostenibili.

Le politiche ambientali rigorose, l’educazione della comunità e l’adozione di tecnologie avanzate di trattamento sono passi cruciali verso la protezione delle risorse idriche e la promozione di un ambiente più sano e sostenibile per le generazioni future.


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